Vendetta Seminole (Zagor mensile n.693)
Soggetto: Rauch Jacopo
Sceneggiatura: Rauch Jacopo
Disegni: Di Vitto Domenico e Stefano
Copertina: Piccinelli Alessandro
Zagor e Cico giungono in Georgia dopo aver ricevuto una lettera da Satko che li informa di una banda di ribelli seminoles che imperversa lungo il confine con la Florida. A guidarla è Chaka, un giovane seminole che dice di essere il figlio di una vecchia conoscenza di Zagor: il leggendario sakem che molti anni or sono morì alla testa dei suoi guerrieri in una sperduta isola dei caraibi… Manetola!
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Bel primo albo, con dialoghi molto frizzanti e alcuni accenni di gag di Cico che ho gradito (come quando sonnecchia sul cavallo mangiando ahhahah). Bello l’incipit con l’irruzione dei Seminoles nella villa di Montgomery. Trovo molto più curati i disegni.
Ottimo inizio, dà la sensazione che possa scapparci una grande storia. Disegni dei Di Vitto molto meglio rispetto al recente e fresco Speciale.
Grande inizio di storia dove tensione, umorismo, dialoghi vivaci si fondono alla perfezione come Rauch è solito fare…
Non male anche i disegni dei Di Vitto.
Prima parte molto interessante che ti fa fremere per leggere il seguito e lascia presagire buoni sviluppi per i prossimi albi.
Disegni da fumetto anni ’70 di serie B. Veramente i Di Vitto non li digerisco su Zagor a differenza di Mister No.
Inizio molto promettente, Rauch sembra non sbagliarne una. Belle le scene in notturna, qualche sfondo, ma sui volti di Zagor e Cico i DI VITTO lasciano parecchio a desiderare.
Nonostante questa tendenza di fare i seguiti ripescando i figli dei vecchi personaggi non mi faccia impazzire, ho trovato questa prima parte che si attesta su un 8.
Bello l’incipit con l’incursione dei Seminoles, i dialoghi molto coloriti e qualche bel siparietto di Cico.
Lungo, suggestivo e intenso prologo, anche il resto sembra promettere bene. La speranza è che non scada nel prosieguo, visto che sono quattro albi la storia. Un po’ troppo presto per giudicare.
Sembra una storia costruita bene, buon ritmo che bilancia bene scene d’azione, di dialogo e di retrospettiva sui personaggi e fatti passati. Non male i disegni dei Di Vitto. Scarne queste copertine con la sola immagine del personaggio senza uno sfondo particolare che non valorizzano né Zagor, né Piccinelli.
L’inizio promette davvero bene e non vedo l’ora di leggere il secondo albo, anche se è presto per una valutazione.
Qualcosa mi piace dei Di Vitto (sfondi e ambientazioni) altre meno (qualche viso storto e qualche posa troppo irreale). Zagor è poco centrato e troppo scostante.
Bello il magnete, potevano almeno farlo però un raccoglitore…
Un inizio che fa presagire un buon sviluppo. Non dico che potrebbe eguagliare Libertà o morte ma si sente che sarà un bel ritorno e le atmosfere del capolavoro di Nolitta almeno quello si sentono…speriamo bene.
Prima parte molto bella. Mi è piaciuto il nuovo spunto del collegamento con Satko e La lunga marcia, si sente l’aria avventurosa da trasferta.
Sinceramente questo Manetola che avrebbe avuto un figlio in segreto non è che mi piaccia molto. Concordo con Diego, questa cosa che spuntino figli e mogli per ogni comprimario per farne un seguito non è che mi faccia impazzire, come abbassa il mio entusiasmo questo aver collegato Manetola jr a Satko, il rischio è di imbrogliare un po’ troppo la matassa.
Disegni senza nessun acuto e che non bucano la pagina. Un seguito di una storia capolavoro di Nolitta avrebbe meritato ben altri disegnatori che i Di Vitto…
Buono questo primo albo introduttivo.
Ottima la gestione di Cico che non viene relegato a fare una battutina sul cibo ma è una vera spalla di Zagor e fa anche ridere. Si sente l’atmosfera da trasferta e Rauch conferisce una buona caratura e personalità a tutti i personaggi in gioco.
Non male i disegni, i Di Vitto non sono tra i miei preferiti ma ho visto di peggio e anche su Tex, Dylan Dog e altre serie.
Albo ancora molto introduttivo, non succede molto. Storia discreta.
Veramente bello: un ottimo inizio con tutte le premesse per un’ottima storia. Come aveva fatto anche con l’ultimo Rakosi, Rauch riallaccia perfettamente le fila delle precedenti storie (non solo sui Seminole, ma anche sui Cherokee) nel pieno rispetto della tradizione e senza dilungarsi in riassunti di quanto già noto, che al contrario sono ridotti allo stretto necessario.
Perfetto mix di azione, humour, tensione e momenti di riflessione. Avversari odiosamente carogne, quanto basta. Bene Cico, Satko e soprattutto l’ancora misteriosa figura del figlio di Manetola.
Ancora una volta una storia del bravissimo Rauch ti lascia con l’attesa fremente dell’arrivo del mese successivo per poterne leggere il seguito!
Per capacità di saper raccontare con freschezza, coinvolgimento con una trama non scontata ma complessa Rauch al momento è una spanna sopra a tutti. Qualche viso sgraziato, ma i disegni dei Di Vitto mi sembrano buoni.
Due considerazioni infine sulla copertina con questo Zagor su sfondo monocromatico veramente senza mordente e i magneti che non sono calamitati, non un bel gadget per addolcire l’aumento…